A tutti i miei amici del blog
HAPPY HOLIDAYS !!!!
Un compagno allegro è una carrozza in un viaggio a piedi. Johann Wolfgang Goethe
Sunday, December 20, 2009
Saturday, November 28, 2009
Thursday, November 19, 2009
Il vagone umano
Ore 7am: la mia sveglia mi ricorda che e` ora di prepararsi un bel caffe` e di iniziare la giornata.
Ore 8 am . Il traffico di Madrid non mi fa rimpiangere la scelta di usare i mezzi di trasporto pubblici e cosi ,eccomi entrata su uno dei tanti vagoni della metro. Il fischio della macchina indica che le porte si stanno per chiudere...ahime` non iniziera` per me una giornata alla Sliding Doors...tante`...
Dalle 8 e O1 mi circonda il caos di una citta` viva e sempre di fretta :rumori , musiche,suoni differenti mi travolgono .
Ancora assonnata mi faccio spazio tra uomini e donne intenti a leggere , ad ascoltare musica , tra bambini che tirano le giacche alle madri perche` attirino un po` della loro attenzione .
Attenzione la mia, attirata invece da una coppia , da una bella coppia di giovani. Lui e` alto , fisico palestrato , "abbronzato" come direbbe Berlusconi , lei porta dei lunghi capelli , una bellezza nordica ,bianca come la t-shirt che indossa.Li vedo agitarsi , come se stessero parlando animatamente .Si parlando , ma non sento , non sento i suoni di una discussione , non sento . Dico a me stessa che forse avrei dovuto prendere piu` caffe`.Li perdo per un attimo di vista . Ancora una volta le porte del vagone si sono aperte ...rumore "out" , altro rumore "in" , alla folla di prima si sostituisce un`altra folla , si riparte.
I due continuano ad agitarsi , continuo a non sentire le loro parole , capisco che stanno litigando e con mia sorpresa, mi accorgo che quello a cui sto assistendo, e` un film muto in bianco e nero, e` proprio il caso di dirlo.I due giovani stanno parlando eccome , lo fanno con segni a me sconosciuti , quei segni che il destino ha voluto disgraziatamente donare ai sordomuti. C`era un film tanti anni fa che si intitolava Figli di un Dio Minore , con W.Hurt e M.Matleen, ve lo ricordate?Affrontava anche se poi si perdeva nel cliche` del film romantico ,le problematiche dei sordi...credo lo rivedro`.
Proseguo verso la stazione , verso quel treno che mi portera` a lavoro , ripenso alla coppia , alle tanta gente incontrata in questi mesi su questi vagoni. Sorrido , pensando che anche questa giornata sara` come un manifesto , in cui la cornice non potra` non essere che "un vagone umano".
Ore 7am: la mia sveglia mi ricorda che e` ora di prepararsi un bel caffe` e di iniziare la giornata.
Ore 8 am . Il traffico di Madrid non mi fa rimpiangere la scelta di usare i mezzi di trasporto pubblici e cosi ,eccomi entrata su uno dei tanti vagoni della metro. Il fischio della macchina indica che le porte si stanno per chiudere...ahime` non iniziera` per me una giornata alla Sliding Doors...tante`...
Dalle 8 e O1 mi circonda il caos di una citta` viva e sempre di fretta :rumori , musiche,suoni differenti mi travolgono .
Ancora assonnata mi faccio spazio tra uomini e donne intenti a leggere , ad ascoltare musica , tra bambini che tirano le giacche alle madri perche` attirino un po` della loro attenzione .
Attenzione la mia, attirata invece da una coppia , da una bella coppia di giovani. Lui e` alto , fisico palestrato , "abbronzato" come direbbe Berlusconi , lei porta dei lunghi capelli , una bellezza nordica ,bianca come la t-shirt che indossa.Li vedo agitarsi , come se stessero parlando animatamente .Si parlando , ma non sento , non sento i suoni di una discussione , non sento . Dico a me stessa che forse avrei dovuto prendere piu` caffe`.Li perdo per un attimo di vista . Ancora una volta le porte del vagone si sono aperte ...rumore "out" , altro rumore "in" , alla folla di prima si sostituisce un`altra folla , si riparte.
I due continuano ad agitarsi , continuo a non sentire le loro parole , capisco che stanno litigando e con mia sorpresa, mi accorgo che quello a cui sto assistendo, e` un film muto in bianco e nero, e` proprio il caso di dirlo.I due giovani stanno parlando eccome , lo fanno con segni a me sconosciuti , quei segni che il destino ha voluto disgraziatamente donare ai sordomuti. C`era un film tanti anni fa che si intitolava Figli di un Dio Minore , con W.Hurt e M.Matleen, ve lo ricordate?Affrontava anche se poi si perdeva nel cliche` del film romantico ,le problematiche dei sordi...credo lo rivedro`.
Proseguo verso la stazione , verso quel treno che mi portera` a lavoro , ripenso alla coppia , alle tanta gente incontrata in questi mesi su questi vagoni. Sorrido , pensando che anche questa giornata sara` come un manifesto , in cui la cornice non potra` non essere che "un vagone umano".
Tuesday, November 10, 2009
Io quella volta li avevo 25 anni (G.Gaber)
Io, quella volta lì, avevo sessant'anni. Eravamo nel 2000 o
giù di lì. Praticamente ora. E vedendo le nuove generazioni, i venticinquenni
di ora così diversi mi domando: che eredità abbiamo lasciato ai nostri figli?
Forse, in alcuni casi, un normale benessere. Ma non è questo il punto. Voglio
dire... un’idea, un sentimento, una morale, una visione del mondo... No, tutto
questo non lo vedo. Allora ci saranno senz’altro delle colpe. Sì, il coro della
tragedia greca: i figli devono espiare le colpe dei padri.
Siamo stati forse noi padri insensibili, autoritari, legislatori di stupide
istituzioni? No. Allora dove sono le nostre colpe. Un momento, era troppo
facile per noi essere pacifisti, antiautoritari e democratici. I nostri padri
avevano fatto la resistenza. Forse avremmo dovuto farla anche noi, la
resistenza. E’ sempre tempo di resistenza. Perché invece di esibire il nostro
atteggiamento libertario non abbiamo dato uno sguardo all’avanzata dello
sviluppo insensato? Perché invece di parlare di buoni e di cattivi non abbiamo
alzato un muro contro la mano invisibile e spudorata del Mercato? Perché
avvertivamo l’appiattimento del consumo e compravamo motorini ai nostri figli?
Perché non ci siamo mai ribellati alla violenza dell’oggetto?
Il Mercato ci ringrazia. Gli abbiamo dato il nostro prezioso contributo.
Ma voi, sì, voi come figli, non avete neanche una colpa?
Dov’è il segno di una vita diversa? Forse sono io che non vedo. Rispondetemi:
dov’è la spinta verso qualcosa che sta per rinascere? Dov’è la vostra
individuazione del nemico? Quale resistenza avete fatto contro il potere,
contro le ideologie dominanti, contro l’annientamento dell’individuo?
Daccordo, non posso essere io a lanciare ingiurie contro la vostra impotenza.
C’ho da pensare alla mia. Però spiegatemi perché vi abbandonate ad un’inerzia
così silenziosa e passiva? Perché vi rassegnate a questa vita mediocre senza
l’ombra di un desiderio, di uno slancio, di una proposta qualsiasi? Forse il
mio stomaco richiede qualcosa di più spettacolare, di più rabbioso, di più
violento? No! Di più vitale, di più rigoroso, qualcosa che possa esprimere
almeno un rifiuto, un’indignazione, un dolore…
Quale dolore? Ormai non sappiamo neanche più cos’è, il dolore! Siamo caduti
in una specie di noia, di depressione... Certo, è il marchio dell’epoca. E
quando la noia e la depressione si insinuano dentro di noi tutto sembra privo
di significato. Si potrebbe dire la stessa cosa del dolore? No!
Il dolore è visibile, chiaro, localizzato, mentre la depressione evoca un male
senza sede, senza sostanza, senza nulla... salvo questo nulla non
identificabile che ci corrode.
Io, quella volta lì, avevo sessant'anni. Eravamo nel 2000 o
giù di lì. Praticamente ora. E vedendo le nuove generazioni, i venticinquenni
di ora così diversi mi domando: che eredità abbiamo lasciato ai nostri figli?
Forse, in alcuni casi, un normale benessere. Ma non è questo il punto. Voglio
dire... un’idea, un sentimento, una morale, una visione del mondo... No, tutto
questo non lo vedo. Allora ci saranno senz’altro delle colpe. Sì, il coro della
tragedia greca: i figli devono espiare le colpe dei padri.
Siamo stati forse noi padri insensibili, autoritari, legislatori di stupide
istituzioni? No. Allora dove sono le nostre colpe. Un momento, era troppo
facile per noi essere pacifisti, antiautoritari e democratici. I nostri padri
avevano fatto la resistenza. Forse avremmo dovuto farla anche noi, la
resistenza. E’ sempre tempo di resistenza. Perché invece di esibire il nostro
atteggiamento libertario non abbiamo dato uno sguardo all’avanzata dello
sviluppo insensato? Perché invece di parlare di buoni e di cattivi non abbiamo
alzato un muro contro la mano invisibile e spudorata del Mercato? Perché
avvertivamo l’appiattimento del consumo e compravamo motorini ai nostri figli?
Perché non ci siamo mai ribellati alla violenza dell’oggetto?
Il Mercato ci ringrazia. Gli abbiamo dato il nostro prezioso contributo.
Ma voi, sì, voi come figli, non avete neanche una colpa?
Dov’è il segno di una vita diversa? Forse sono io che non vedo. Rispondetemi:
dov’è la spinta verso qualcosa che sta per rinascere? Dov’è la vostra
individuazione del nemico? Quale resistenza avete fatto contro il potere,
contro le ideologie dominanti, contro l’annientamento dell’individuo?
Daccordo, non posso essere io a lanciare ingiurie contro la vostra impotenza.
C’ho da pensare alla mia. Però spiegatemi perché vi abbandonate ad un’inerzia
così silenziosa e passiva? Perché vi rassegnate a questa vita mediocre senza
l’ombra di un desiderio, di uno slancio, di una proposta qualsiasi? Forse il
mio stomaco richiede qualcosa di più spettacolare, di più rabbioso, di più
violento? No! Di più vitale, di più rigoroso, qualcosa che possa esprimere
almeno un rifiuto, un’indignazione, un dolore…
Quale dolore? Ormai non sappiamo neanche più cos’è, il dolore! Siamo caduti
in una specie di noia, di depressione... Certo, è il marchio dell’epoca. E
quando la noia e la depressione si insinuano dentro di noi tutto sembra privo
di significato. Si potrebbe dire la stessa cosa del dolore? No!
Il dolore è visibile, chiaro, localizzato, mentre la depressione evoca un male
senza sede, senza sostanza, senza nulla... salvo questo nulla non
identificabile che ci corrode.
Sunday, October 18, 2009
Friday, September 18, 2009
Per gentile concessione spero di Elisen riporto questo suo bellissimo post .Lo ha intitolato il mal del rientro ...io lo intitolerei il "mal" di noi nomadi .
Grazie Elisen!!!
Non sono rientrata dalla vacanze che da una decina di giorni e già mi sembra un secolo. E qui si potrebbe iniziare coi luoghi comuni tipo 'il tempo vola quando ci si diverte' etc, ma io mi dò una spiegazione più meditata e cioè che il tempo vola quando la nostra vita è fittamente intessuta con quella degli altri. Il tempo passa proporzionalmente più veloce alla quantità di relazioni che si hanno. E' la solitudine che fa mettere la retromarcia alle lancette. E qui purtroppo io un pò sola mi sento. Ho il mio amore accanto, ma passo tutto il giorno senza di lui. E non è questione di lavoro, attività o di persone che si conoscono e con le quali dividiamo quella o quell'altra cosa da fare; il punto è che senza la famiglia e senza lo strato storico degli amici si è un pò col culo per terra, tanto per essere chiari. I vantaggi sono enormi, perché, essere sganciati dal cuscino degli affetti, significa anche essere più liberi, mentalmente e profondamente; senza cuscino-zavorra, la testa si apre a possibilità che si scartavano a priori, perché vittime di pensieri a circuito viziato. Ma la libertà spaventa e non è facile gestirla. Non si è abituati, o almeno io non lo ero, e ho faticato per capire cosa fosse e cosa comportasse per me. E ancora non la vivo a pieno, perché la nostra mente è capace di grandi limiti autoimposti. D'altra parte il cuscino è comodità, sicurezza e il tempo con lui scorre inghiottito da voraci rassicuranti abitudini di parole, di atteggiamenti, di gesti. Non credo che nella vita sia da preferire il cuscino-zavorra ma è certo che dopo esserci stati per un pò seduti sopra si sente, senza, tutto il duro del pavimento. Ma soprattutto il silenzio tipico delle case vuote, senza niente dentro. E tu seduta al centro della stanza più grande, per terra, senti le ossa appoggiarsi e cercare una forma di comodità. Poi ti sdrai, guardi in alto e allarghi braccia e gambe, a mo' d'uomo vinciano. Espansa, così, in tutte le direzioni, ti sgranchisci e senti che ci sei. Tu, per prima. Tu, da sola ma mai sola.
Grazie Elisen!!!
Non sono rientrata dalla vacanze che da una decina di giorni e già mi sembra un secolo. E qui si potrebbe iniziare coi luoghi comuni tipo 'il tempo vola quando ci si diverte' etc, ma io mi dò una spiegazione più meditata e cioè che il tempo vola quando la nostra vita è fittamente intessuta con quella degli altri. Il tempo passa proporzionalmente più veloce alla quantità di relazioni che si hanno. E' la solitudine che fa mettere la retromarcia alle lancette. E qui purtroppo io un pò sola mi sento. Ho il mio amore accanto, ma passo tutto il giorno senza di lui. E non è questione di lavoro, attività o di persone che si conoscono e con le quali dividiamo quella o quell'altra cosa da fare; il punto è che senza la famiglia e senza lo strato storico degli amici si è un pò col culo per terra, tanto per essere chiari. I vantaggi sono enormi, perché, essere sganciati dal cuscino degli affetti, significa anche essere più liberi, mentalmente e profondamente; senza cuscino-zavorra, la testa si apre a possibilità che si scartavano a priori, perché vittime di pensieri a circuito viziato. Ma la libertà spaventa e non è facile gestirla. Non si è abituati, o almeno io non lo ero, e ho faticato per capire cosa fosse e cosa comportasse per me. E ancora non la vivo a pieno, perché la nostra mente è capace di grandi limiti autoimposti. D'altra parte il cuscino è comodità, sicurezza e il tempo con lui scorre inghiottito da voraci rassicuranti abitudini di parole, di atteggiamenti, di gesti. Non credo che nella vita sia da preferire il cuscino-zavorra ma è certo che dopo esserci stati per un pò seduti sopra si sente, senza, tutto il duro del pavimento. Ma soprattutto il silenzio tipico delle case vuote, senza niente dentro. E tu seduta al centro della stanza più grande, per terra, senti le ossa appoggiarsi e cercare una forma di comodità. Poi ti sdrai, guardi in alto e allarghi braccia e gambe, a mo' d'uomo vinciano. Espansa, così, in tutte le direzioni, ti sgranchisci e senti che ci sei. Tu, per prima. Tu, da sola ma mai sola.
Monday, September 14, 2009
Si cresce...
Scusami sono un po' confusa
dopo i trent'anni dicono che sia normale
che succede a tutti
nessuno escluso
e meno male che ho l'istinto e l'abitudine
ad arginare questo vuoto di inquietudine
perché se avessi meno cose per cui correre
dovrei guardare in faccia il buio
farmi raggiungere...
SD le rive dell`Arrone
Scusami sono un po' confusa
dopo i trent'anni dicono che sia normale
che succede a tutti
nessuno escluso
e meno male che ho l'istinto e l'abitudine
ad arginare questo vuoto di inquietudine
perché se avessi meno cose per cui correre
dovrei guardare in faccia il buio
farmi raggiungere...
SD le rive dell`Arrone
Sunday, August 02, 2009
E impari che hai voglia di imparare ancora e tanto.
E crescendo impari che la felicità non e' quella delle grandi cose.
Non e' quella che si insegue a vent'anni, quando, come gladiatori si combatte il mondo per uscirne vittoriosi...
la felicità non e' quella che affanosamente si insegue credendo che l'amore sia tutto o niente,. ..
non e' quella delle emozioni forti che fanno il "botto" e che esplodono fuori con tuoni spettacolari...
la felicità non e' quella di grattacieli da scalare, di sfide da vincere mettendosi continuamente alla prova.
Crescendo impari che la felicità e' fatta di cose piccole ma preziose...
...e impari che il profumo del caffe' al mattino e' un piccolo rituale di felicità, che bastano le note di una canzone, le sensazioni di un libro dai colori che scaldano il cuore, che bastano gli aromi di una cucina, la poesia dei pittori della felicità, che basta il muso del tuo gatto o del tuo cane per sentire una felicità lieve.
E impari che la felicità e' fatta di emozioni in punta di piedi, di piccole esplosioni che in sordina allargano il cuore, che le stelle ti possono commuovere e il sole far brillare gli occhi,
e impari che un campo di girasoli sa illuminarti il volto, che il profumo della primavera ti sveglia dall'inverno, e che sederti a leggere all'ombra di un albero rilassa e libera i pensieri.
E impari che l'amore e' fatto di sensazioni delicate, di piccole scintille allo stomaco, di presenze vicine anche se lontane, e impari che il tempo si dilata e che quei 5 minuti sono preziosi e lunghi più di tante ore,
e impari che basta chiudere gli occhi, accendere i sensi, sfornellare in cucina, leggere una poesia, scrivere su un libro o guardare una foto per annullare il tempo e le distanze ed essere con chi ami.
E impari che sentire una voce al telefono, ricevere un messaggio inaspettato, sono piccolo attimi felici.
E impari ad avere, nel cassetto e nel cuore, sogni piccoli ma preziosi.
E impari che tenere in braccio un bimbo e' una deliziosa felicità.
E impari che i regali più grandi sono quelli che parlano delle persone che ami...
E impari che c'e' felicità anche in quella urgenza di scrivere su un foglio i tuoi pensieri, che c'e' qualcosa di amaramente felice anche nella malinconia.
E impari che nonostante le tue difese,
nonostante il tuo volere o il tuo destino,
in ogni gabbiano che vola c'e' nel cuore un piccolo-grande
Jonathan Livingston.
E impari quanto sia bella e grandiosa la semplicità.
F.Volo
E crescendo impari che la felicità non e' quella delle grandi cose.
Non e' quella che si insegue a vent'anni, quando, come gladiatori si combatte il mondo per uscirne vittoriosi...
la felicità non e' quella che affanosamente si insegue credendo che l'amore sia tutto o niente,. ..
non e' quella delle emozioni forti che fanno il "botto" e che esplodono fuori con tuoni spettacolari...
la felicità non e' quella di grattacieli da scalare, di sfide da vincere mettendosi continuamente alla prova.
Crescendo impari che la felicità e' fatta di cose piccole ma preziose...
...e impari che il profumo del caffe' al mattino e' un piccolo rituale di felicità, che bastano le note di una canzone, le sensazioni di un libro dai colori che scaldano il cuore, che bastano gli aromi di una cucina, la poesia dei pittori della felicità, che basta il muso del tuo gatto o del tuo cane per sentire una felicità lieve.
E impari che la felicità e' fatta di emozioni in punta di piedi, di piccole esplosioni che in sordina allargano il cuore, che le stelle ti possono commuovere e il sole far brillare gli occhi,
e impari che un campo di girasoli sa illuminarti il volto, che il profumo della primavera ti sveglia dall'inverno, e che sederti a leggere all'ombra di un albero rilassa e libera i pensieri.
E impari che l'amore e' fatto di sensazioni delicate, di piccole scintille allo stomaco, di presenze vicine anche se lontane, e impari che il tempo si dilata e che quei 5 minuti sono preziosi e lunghi più di tante ore,
e impari che basta chiudere gli occhi, accendere i sensi, sfornellare in cucina, leggere una poesia, scrivere su un libro o guardare una foto per annullare il tempo e le distanze ed essere con chi ami.
E impari che sentire una voce al telefono, ricevere un messaggio inaspettato, sono piccolo attimi felici.
E impari ad avere, nel cassetto e nel cuore, sogni piccoli ma preziosi.
E impari che tenere in braccio un bimbo e' una deliziosa felicità.
E impari che i regali più grandi sono quelli che parlano delle persone che ami...
E impari che c'e' felicità anche in quella urgenza di scrivere su un foglio i tuoi pensieri, che c'e' qualcosa di amaramente felice anche nella malinconia.
E impari che nonostante le tue difese,
nonostante il tuo volere o il tuo destino,
in ogni gabbiano che vola c'e' nel cuore un piccolo-grande
Jonathan Livingston.
E impari quanto sia bella e grandiosa la semplicità.
F.Volo
Tuesday, June 23, 2009
COSI PARLO` MINZOLINI NEL `94
Viva la coerenza!!!!
“Le smentite a ripetizione rivelano solo che abbiamo una classe politica nuova che non ha ancora assimilato il fatto che un politico è un uomo pubblico in ogni momento della sua giornata e che deve comportarsi e parlare come tale. […] Quattro anni fa, e cioè in tempi non sospetti, scrissi che la nomina di Giampaolo Sodano alla Rai nasceva dai salotti di Gbr, la televisione di Anja Pieroni. Oggi penso che se noi avessimo raccontato di più la vita privata dei leader politici forse non saremmo arrivati a tangentopoli, forse li avremmo costretti a cambiare oppure ad andarsene. Non è stato un buon servizio per il paese il nostro fair play: abbiamo semplicemente peccato di ipocrisia. Di Anja Pieroni sapevamo tutto da sempre e non era solo un personaggio della vita intima di Craxi. La distinzione fra pubblico e privato è manichea: ripeto, un politico deve sapere che ogni aspetto della sua vita è pubblico. Se non accetta questa regola rinunci a fare il politico”
Viva la coerenza!!!!
“Le smentite a ripetizione rivelano solo che abbiamo una classe politica nuova che non ha ancora assimilato il fatto che un politico è un uomo pubblico in ogni momento della sua giornata e che deve comportarsi e parlare come tale. […] Quattro anni fa, e cioè in tempi non sospetti, scrissi che la nomina di Giampaolo Sodano alla Rai nasceva dai salotti di Gbr, la televisione di Anja Pieroni. Oggi penso che se noi avessimo raccontato di più la vita privata dei leader politici forse non saremmo arrivati a tangentopoli, forse li avremmo costretti a cambiare oppure ad andarsene. Non è stato un buon servizio per il paese il nostro fair play: abbiamo semplicemente peccato di ipocrisia. Di Anja Pieroni sapevamo tutto da sempre e non era solo un personaggio della vita intima di Craxi. La distinzione fra pubblico e privato è manichea: ripeto, un politico deve sapere che ogni aspetto della sua vita è pubblico. Se non accetta questa regola rinunci a fare il politico”
Thursday, May 28, 2009
Wednesday, April 29, 2009
Blogger il Giudice said...
Ciao Tizi Come va? Sono michel l'amico della Marilena!
Quest'estate sono stato dalle parti di Catania...! Incredible!
Se ti interessa il mio contatto di messenger è il seguente: puntacana05@hotmail.it
ciao e buona vita negli States...
cosi scrivevi tempo fa...
A te caro Michele Buon viaggio , il piu` importante e misterioso, almeno per noi vivi.Grazie per la tua simpatia e per essere passato qualche volta qui su finche` c`e` vita...finche` c`e` vita ci saranno i ricordi e quelli , non moriranno mai !
ciao Lost Prophet!
Tiziana
Ciao Tizi Come va? Sono michel l'amico della Marilena!
Quest'estate sono stato dalle parti di Catania...! Incredible!
Se ti interessa il mio contatto di messenger è il seguente: puntacana05@hotmail.it
ciao e buona vita negli States...
cosi scrivevi tempo fa...
A te caro Michele Buon viaggio , il piu` importante e misterioso, almeno per noi vivi.Grazie per la tua simpatia e per essere passato qualche volta qui su finche` c`e` vita...finche` c`e` vita ci saranno i ricordi e quelli , non moriranno mai !
ciao Lost Prophet!
Tiziana
Sunday, April 05, 2009
Sunday, March 29, 2009
IL TEMPO
e anche marzo e` quasi archiviato , qui oggi l`inverno sembra essere tornato come se avesse dimenticato qualcosa in casa della Primavera ...
Assaporo i pochi giorni che mi divdono da un altro viaggio in solitaria quello a Praga il prossimo 9 aprile. Cerchero` ancora una volta di assaporare tutta la magia del viaggio ,del mio viaggio. e si perche` in realta` a viaggiare non saro` da sola , mi fara` compagnia ancora una volta la mia voglia di esplorare , di conoscere e di perdermi .
Il tempo scorre , i mesi qui in Spagna non sono ancora ben scanditi , troppo lavoro ,troppa voglia di dimostrare a me stessa che sono in grado di affrontare tutte le difficolta` che questo cambiamento ,non solo di latitudine, ha comportato.
Mi viene incontro Kafka ...quello stesso Kafka che tra pochi giorni incontrero` a Praga e mi sento sollevata dalle sue parole.Non ho nessuna intenzione di precipitare,i gradini da fare sono tanti , le scale sembrano ripide, l`inverno sta prendendo il suo mantello , tornera` di nuovo forse e io lo accogliero` sorridendo.
Notte!
Il tempo che ti è assegnato è così breve che se perdi un secondo hai già perduto tutta la vita, perché non dura di più,dura solo quanto il tempo che perdi. Se dunque hai imboccato una via, prosegui per quella, in qualunque circostanza, non puoi che guadagnare, non corri alcun pericolo, alla fine forse precipiterai, ma se ti fossi voltato indietro fin dopo i primi passi e fossi sceso giù per la scala, saresti precipitato fin da principio, e non forse, ma certissimamente.
Franz Kafka, Patrocinatori
e anche marzo e` quasi archiviato , qui oggi l`inverno sembra essere tornato come se avesse dimenticato qualcosa in casa della Primavera ...
Assaporo i pochi giorni che mi divdono da un altro viaggio in solitaria quello a Praga il prossimo 9 aprile. Cerchero` ancora una volta di assaporare tutta la magia del viaggio ,del mio viaggio. e si perche` in realta` a viaggiare non saro` da sola , mi fara` compagnia ancora una volta la mia voglia di esplorare , di conoscere e di perdermi .
Il tempo scorre , i mesi qui in Spagna non sono ancora ben scanditi , troppo lavoro ,troppa voglia di dimostrare a me stessa che sono in grado di affrontare tutte le difficolta` che questo cambiamento ,non solo di latitudine, ha comportato.
Mi viene incontro Kafka ...quello stesso Kafka che tra pochi giorni incontrero` a Praga e mi sento sollevata dalle sue parole.Non ho nessuna intenzione di precipitare,i gradini da fare sono tanti , le scale sembrano ripide, l`inverno sta prendendo il suo mantello , tornera` di nuovo forse e io lo accogliero` sorridendo.
Notte!
Il tempo che ti è assegnato è così breve che se perdi un secondo hai già perduto tutta la vita, perché non dura di più,dura solo quanto il tempo che perdi. Se dunque hai imboccato una via, prosegui per quella, in qualunque circostanza, non puoi che guadagnare, non corri alcun pericolo, alla fine forse precipiterai, ma se ti fossi voltato indietro fin dopo i primi passi e fossi sceso giù per la scala, saresti precipitato fin da principio, e non forse, ma certissimamente.
Franz Kafka, Patrocinatori
Thursday, March 19, 2009
Monday, February 09, 2009
Ciao Eluana ...
La foto che manca
di Giovanni Maria Bellu
Guardate bene quelle foto. I giornali domani ne saranno pieni. Le televisioni inonderanno le case degli italiani con l’immagine di Eluana. E taceranno il fatto che quella ragazza, la ragazza sorridente delle foto, non esiste più da diciassette anni.
Il presidente del Consiglio, con la tempestività dello specialista di marketing, ha immediatamente avviato la seconda fase dell’operazione-Eluana. La sua prima dichiarazione è chiara fino alla spudoratezza. "E’ stata resa impossibile l'azione per salvarla".
Guardate quella foto e osservate la curva dei sondaggi. Cinque giorni fa due italiani su tre condividevano la scelta di Beppino Englaro. Ieri il paese era diviso a metà. Nel mezzo c’è stata una delle più colossali operazioni di disinformazione del dopoguerra. Sarà interessante e istruttivo studiarla. Perché la campagna mediatica della tragedia di Eluana Englaro è la dimostrazione evidente dei danni che la cosiddetta “anomalia italiana” è in grado di produrre nella libera formazione del consenso.
La tempestività con cui Silvio Berlusconi ha diffuso la sua dichiarazione chiarisce a tutti quelli che ancora non se n’erano accorti il senso dell’intera operazione: attribuire la morte di Eluana Englaro al capo dello Stato e all’intera opposizione. Con qualche venatura di “giallo” come ha potuto constatare chi, poco fa, si trovava davanti alla televisione e ha avuto la disgrazia di sentire Bruno Vespa.
L’uso delle immagini della ragazza sarà, nei prossimi giorni, il proseguimento con altri mezzi della falsificazione operata attraverso i servizi sui risvegli dal coma (di persone in condizioni totalmente diverse da Eluana Englaro) o con l’utilizzo ossessivo di verbi quali “bere” e “mangiare” (spesso accompagnate da immagini di focacce e bottiglie d’acqua). Per questo è importante guardare bene, cioè in modo adulto e consapevole, quelle vecchie foto.
Perché il loro uso e abuso richiamerà un’assenza. Richiamerà l’immagine mancante. Quella di Eluana nel letto di morte.
L’immagine che, se solo avesse voluto, Beppino Englaro avrebbe potuto diffondere per mettere a tacere i suoi calunniatori. Non l’ha mai fatto. Non ha voluto farlo. Ma questo, state sicuri, le televisioni del premier non lo diranno.
La foto che manca
di Giovanni Maria Bellu
Guardate bene quelle foto. I giornali domani ne saranno pieni. Le televisioni inonderanno le case degli italiani con l’immagine di Eluana. E taceranno il fatto che quella ragazza, la ragazza sorridente delle foto, non esiste più da diciassette anni.
Il presidente del Consiglio, con la tempestività dello specialista di marketing, ha immediatamente avviato la seconda fase dell’operazione-Eluana. La sua prima dichiarazione è chiara fino alla spudoratezza. "E’ stata resa impossibile l'azione per salvarla".
Guardate quella foto e osservate la curva dei sondaggi. Cinque giorni fa due italiani su tre condividevano la scelta di Beppino Englaro. Ieri il paese era diviso a metà. Nel mezzo c’è stata una delle più colossali operazioni di disinformazione del dopoguerra. Sarà interessante e istruttivo studiarla. Perché la campagna mediatica della tragedia di Eluana Englaro è la dimostrazione evidente dei danni che la cosiddetta “anomalia italiana” è in grado di produrre nella libera formazione del consenso.
La tempestività con cui Silvio Berlusconi ha diffuso la sua dichiarazione chiarisce a tutti quelli che ancora non se n’erano accorti il senso dell’intera operazione: attribuire la morte di Eluana Englaro al capo dello Stato e all’intera opposizione. Con qualche venatura di “giallo” come ha potuto constatare chi, poco fa, si trovava davanti alla televisione e ha avuto la disgrazia di sentire Bruno Vespa.
L’uso delle immagini della ragazza sarà, nei prossimi giorni, il proseguimento con altri mezzi della falsificazione operata attraverso i servizi sui risvegli dal coma (di persone in condizioni totalmente diverse da Eluana Englaro) o con l’utilizzo ossessivo di verbi quali “bere” e “mangiare” (spesso accompagnate da immagini di focacce e bottiglie d’acqua). Per questo è importante guardare bene, cioè in modo adulto e consapevole, quelle vecchie foto.
Perché il loro uso e abuso richiamerà un’assenza. Richiamerà l’immagine mancante. Quella di Eluana nel letto di morte.
L’immagine che, se solo avesse voluto, Beppino Englaro avrebbe potuto diffondere per mettere a tacere i suoi calunniatori. Non l’ha mai fatto. Non ha voluto farlo. Ma questo, state sicuri, le televisioni del premier non lo diranno.
Sunday, February 08, 2009
IL MIO TESTAMENTO BIOLOGICO
io sottoscritta Tiziana Palumbo , nata a Catania il 24-5-1978, nella pienezza delle mie facolta` fisiche e mentali dispongo che :
Nel caso fossi colpita da una malattia a uno stadio terminale
da una malattia che mi costringerebbe a l`uso permanente di macchine o di sistemi artificiali che impedissero a me medesima di avere una normale vita di relazione,
da una malattia ,causa incidente, che mi costringerebbe a vivere in uno stato vegetativo permanente
Dispongo che su di me non venga fatto alcun accanimento terapeutico .
Dispongo inoltre la donazione dei miei organi e l`utillizzo del mio corpo per scopi scientifici e di ricerca.
Dispongo inoltre che mi venga celebrato un funerale religioso .
Scrivo tutto questo nel grande Rispetto che ho per la Vita e la Dignita` umana e nel grande Rispetto che ho per tutte le persone colpite da una malattia e per coloro i quali ogni giorno con grande sacrificio cercano di alleviare le sofferenze di chi ne e` colpito.
"L'interruzione di procedure mediche sproporzionate rispetto ai risultati attesi può essere legittima. In tal caso si ha la rinuncia all'accanimento terapeutico. Le decisioni vanno prese dal paziente o da coloro che ne hanno legalmente il diritto. Catechismo della Chiesa cattolica articolo 2278".
"Ogni persona umana, nella sua singolarità irrepetibile, non è costituita soltanto dallo spirito ma anche dal corpo, così nel corpo e attraverso il corpo viene raggiunta la persona stessa nella sua realtà concreta. Rispettare la dignità dell'uomo comporta di conseguenza salvaguardare questa identità dell'uomo corpore et anima unus, come affermava il Concilio Vaticano II (Cost. Gaudium et Spes, n. 14, 1). Giovanni Paolo II
Tiziana Palumbo - Madrid 8-2- 2009
io sottoscritta Tiziana Palumbo , nata a Catania il 24-5-1978, nella pienezza delle mie facolta` fisiche e mentali dispongo che :
Nel caso fossi colpita da una malattia a uno stadio terminale
da una malattia che mi costringerebbe a l`uso permanente di macchine o di sistemi artificiali che impedissero a me medesima di avere una normale vita di relazione,
da una malattia ,causa incidente, che mi costringerebbe a vivere in uno stato vegetativo permanente
Dispongo che su di me non venga fatto alcun accanimento terapeutico .
Dispongo inoltre la donazione dei miei organi e l`utillizzo del mio corpo per scopi scientifici e di ricerca.
Dispongo inoltre che mi venga celebrato un funerale religioso .
Scrivo tutto questo nel grande Rispetto che ho per la Vita e la Dignita` umana e nel grande Rispetto che ho per tutte le persone colpite da una malattia e per coloro i quali ogni giorno con grande sacrificio cercano di alleviare le sofferenze di chi ne e` colpito.
"L'interruzione di procedure mediche sproporzionate rispetto ai risultati attesi può essere legittima. In tal caso si ha la rinuncia all'accanimento terapeutico. Le decisioni vanno prese dal paziente o da coloro che ne hanno legalmente il diritto. Catechismo della Chiesa cattolica articolo 2278".
"Ogni persona umana, nella sua singolarità irrepetibile, non è costituita soltanto dallo spirito ma anche dal corpo, così nel corpo e attraverso il corpo viene raggiunta la persona stessa nella sua realtà concreta. Rispettare la dignità dell'uomo comporta di conseguenza salvaguardare questa identità dell'uomo corpore et anima unus, come affermava il Concilio Vaticano II (Cost. Gaudium et Spes, n. 14, 1). Giovanni Paolo II
Tiziana Palumbo - Madrid 8-2- 2009
Saturday, February 07, 2009
Saturday, January 31, 2009
MADRID
Ascoltando la canzone -Milano di Alex Britti- (forse anch`io come nonsisamai , soffro della sindrome di Toto Cutugno...), mi son divertita a "scrivere" la mia canzone... :))in questo sabato di lavoro e di svago .
In un giorno come tanti , con il traffico , le corse nei metro , nei treni,
con una coppia di anziani mano nella mano (che tenerezza mi fanno…) che camminano a Retiro attorniati dai monumenti della casa Real , con l`America lontana dai bar , con la gente che lavora e una strana atmosfera di rilassatezza,con i taxi sempre pieni e i turisti sempre meno giapponesi (ora c`e` la recessione anche li),con sempre quella strana voglia di andar via perche` altrove qualcuno grazie a Dio ancora mi aspetta e` Madrid, con i suoi mille volti , con le settimane corte e con gli uffici , con la cerveza a ogni angolo di strada e con la vita appesa a sempre piu` sacrifici , in un appartamento non di periferia ci sto io, con due finestre che si affacciano su altri palazzi , mentre festeggio un anno di cambiamenti con la mia ansia a tenermi compagnia... anche qui puo` arrivare l`odore del mare a prendermi . E se domenica non ho nulla da fare ,faro` i miei soliti due passi tra la gente e le vetrine e cerchero` di far finta che tutto va bene anche nei giorni in cui mi sento andare a pezzi e se mi sentiro` sola e avro` bisogno di distrarmi un po`, prendero` per mano la mia ansia e la
mia insicurezza per delle tapas e una cerveza e al punto giusto le abbandonero` sorridendo... e` Madrid ,
con la sua aria sorniona a rassicurarmi, a dirmi che anche qui arrivera` l`odore del mare a prendermi e arrivera` un`altra primavera da vivere e che non tardera` ad arrivare.
Buon fine settimana a tutti!
Ascoltando la canzone -Milano di Alex Britti- (forse anch`io come nonsisamai , soffro della sindrome di Toto Cutugno...), mi son divertita a "scrivere" la mia canzone... :))in questo sabato di lavoro e di svago .
In un giorno come tanti , con il traffico , le corse nei metro , nei treni,
con una coppia di anziani mano nella mano (che tenerezza mi fanno…) che camminano a Retiro attorniati dai monumenti della casa Real , con l`America lontana dai bar , con la gente che lavora e una strana atmosfera di rilassatezza,con i taxi sempre pieni e i turisti sempre meno giapponesi (ora c`e` la recessione anche li),con sempre quella strana voglia di andar via perche` altrove qualcuno grazie a Dio ancora mi aspetta e` Madrid, con i suoi mille volti , con le settimane corte e con gli uffici , con la cerveza a ogni angolo di strada e con la vita appesa a sempre piu` sacrifici , in un appartamento non di periferia ci sto io, con due finestre che si affacciano su altri palazzi , mentre festeggio un anno di cambiamenti con la mia ansia a tenermi compagnia... anche qui puo` arrivare l`odore del mare a prendermi . E se domenica non ho nulla da fare ,faro` i miei soliti due passi tra la gente e le vetrine e cerchero` di far finta che tutto va bene anche nei giorni in cui mi sento andare a pezzi e se mi sentiro` sola e avro` bisogno di distrarmi un po`, prendero` per mano la mia ansia e la
mia insicurezza per delle tapas e una cerveza e al punto giusto le abbandonero` sorridendo... e` Madrid ,
con la sua aria sorniona a rassicurarmi, a dirmi che anche qui arrivera` l`odore del mare a prendermi e arrivera` un`altra primavera da vivere e che non tardera` ad arrivare.
Buon fine settimana a tutti!
Saturday, January 24, 2009
Monday, January 05, 2009
BLOWING IN THE WIND
E` appena passata la mezzanotte , appena tornata dall`Italia dopo aver trascorso delle vacanze inusuali trascorse tra portare a spasso mia nipote, fiera dei suoi primi passi, e visite in ospedale a trovare mia sorella maggiore che quest`anno a pensato bene di movimentare le feste in casa Palumbo.
Questa sera la radio del taxi mi accoglie con una canzone che amo molto e che in questa notte cosi particolare e importante per gli spagnoli (la notte dei Re Magi qui e` molto sentita) , assume per me "connotati" augurali
Blowing in the wind di Bob Dylan e` una canzone pacifista e mai come adesso in cui le bombe di Gaza mietono morti , dove le bombe in Afganistan mietono morti , dove le bombe in Congo mietono morti e potrei continuare per ore ...e` cosi attuale.
[...]how many deaths will it take till he knows
That too many people have died?
la risposta soffia nel vento e speriamo cari amici che il nuovo anno soffi venti di Pace .
BUON ANNO da finche` c`e` vita, e finche` c`e` vita ci sono altri 365 giorni da vivere in trincea.
Notte
E` appena passata la mezzanotte , appena tornata dall`Italia dopo aver trascorso delle vacanze inusuali trascorse tra portare a spasso mia nipote, fiera dei suoi primi passi, e visite in ospedale a trovare mia sorella maggiore che quest`anno a pensato bene di movimentare le feste in casa Palumbo.
Questa sera la radio del taxi mi accoglie con una canzone che amo molto e che in questa notte cosi particolare e importante per gli spagnoli (la notte dei Re Magi qui e` molto sentita) , assume per me "connotati" augurali
Blowing in the wind di Bob Dylan e` una canzone pacifista e mai come adesso in cui le bombe di Gaza mietono morti , dove le bombe in Afganistan mietono morti , dove le bombe in Congo mietono morti e potrei continuare per ore ...e` cosi attuale.
[...]how many deaths will it take till he knows
That too many people have died?
la risposta soffia nel vento e speriamo cari amici che il nuovo anno soffi venti di Pace .
BUON ANNO da finche` c`e` vita, e finche` c`e` vita ci sono altri 365 giorni da vivere in trincea.
Notte
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