Thursday, March 08, 2012

Un mondo senza donne


Otto marzo sì o otto marzo no? L’otto marzo è una giornata di lotta? E se sì, c’è ancora bisogno dell’otto marzo?



Ma soprattutto c’è ancora bisogno delle donne? Vediamo: senza prostitute nove milioni d’italiani dovrebbero ricorrere all’autoerotismo, ma gli oculisti ne sarebbero avvantaggiati. Senza badanti, gli anziani soccomberebbero: se ne avvantaggerebbe il sistema pensionistico. Senza colf molte case sarebbero sporche: ne potrebbero godere imprese di pulizia con personale solo maschile. Senza insegnanti d’asilo sarebbero felici i bimbi che odiano andarci. Senza mogli (che a volte riassumono quattro categorie: badanti, prostitute, maestre d’asilo e colf) molti mariti deperirebbero, ma sarebbero felici le amanti. Pardon, gli amanti. Senza maestre elementari la scuola primaria scomparirebbe: diventeremmo sempre più ignoranti ma ne trarrebbero vantaggio i politici. Senza donne politiche, dirigenti d’azienda, donne ai vertici dello Stato, non cambierebbe nulla: sono talmente poche che non si avvertirebbe la differenza. Senza madri… caspita senza madri è dura, l’umanità potrebbe scomparire. Eppure… forse gli scienziati troverebbero una soluzione anche per quello, clonando Giovanardi ad esempio, la “mamma” dei diversamente intelligenti sarebbe sempre incinta.



Insomma a occhio e croce direi che sì, si potrebbe fare a meno delle donne. E’ dell’otto marzo che non si può ancora fare a meno. Altrimenti come farebbero i commercianti di mimose?



Alessandra Faiella da Il Fatto Quotidiano

Thursday, March 01, 2012

Oggi ci ha lasciato un grande poeta ,uno che non scriveva canzonette ,ma vere poesie , uno che non era bello ,a cui le ragazzine non chiedevano un bacio , un uomo piccolo a cui madre natura aveva dato un grande dono .La sensibilita` ,e la capacita` di trasformare in poesia la musica .
Oggi muore Lucio Dalla , la colonna sonora vivente di molte generazioni , compresa la mia.
Sono cresciuta ascoltando le sue canzoni,la cassetta in cui era incisa una delle canzoni preferita da mio padre : il Cielo era l`inno domenicale ,il sottofondo musicale delle gite in macchina.
Non c`e` stato un capodanno in cui non abbia cantato a squarcia gola l`anno che verra` .Ci sono state lacrime per la morte di Senna e quella poesia da lui interpretata in onore del campione .
Il Circo oggi ha cambiato citta` ,anche Lucio , si ,lo chiamo Lucio come fosse un amico , perche` un poeta che ti fa emozionare ,che accompagna la tua vita ,che scandisce momenti importanti e` un amico,e` partito per un`altra citta`,con il mare a fare ancora  da sfondo a una nuova copertina .

Ciao Lucio !