« "la gioventù in, in fondo è più solitaria
della vecchiaia." Questa massima che, ho letto in qualche libro mi è rimasta in
mente e l’ho trovata vera; è vero che qui gli adulti trovano maggiori difficoltà
che i giovani? No, non è affatto vero. Gli anziani hanno un’opinione su tutto, e
nella vita nono esitano più prima di agire. A noi giovani costa doppia fatica
mantenere le nostre opinioni in un tempo in cui ogni idealismo è annientato e
distrutto, in cui gli uomini si mostrano dal loro lato peggiore, in cui si
dubita della verità, della giustizia e di Dio. Chi ancora afferma che qui
nell’alloggio segreto gli adulti hanno una vita più difficile, non si rende
certamente conto della gravità e del numero di problemi che ci assillano,
problemi per i quali forse noi siamo troppo giovani, ma ci incalzano di continuo
sino a che, dopo lungo tempo, noi crediamo di aver trovato una soluzione; ma è
una soluzione che non sembra capace di resistere ai fatti, che la annullano.
Ecco la difficoltà di questi tempi: gli ideali, i sogni, le splendide speranze
non sono ancora sorti in noi che già sono colpiti e completamente distrutti
dalla crudele realtà. È un gran miracolo che io non abbia rinunciato a tutte le
mie speranze perché esse sembrano assurde e inattuabili. Le conservo ancora,
nonostante tutto, perché continuo a credere nell’intima bontà dell’uomo. Mi è
impossibile costruire tutto sulla base della morte, della miseria, della
confusione. Vedo il mondo mutarsi lentamente in un deserto, odo sempre più forte
il rombo l’avvicinarsi del rombo che ucciderà noi pure, partecipo al dolore di
milioni di uomini, eppure, quando guardo il cielo, penso che tutto volgerà
nuovamente al bene, che anche questa spietata durezza cesserà, che ritorneranno
l’ordine, la pace e la serenità. Intanto debbo conservare intatti i miei ideali;
verrà un tempo in cui forse saranno ancora attuabili.»
Anna Frank
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