Tuesday, June 21, 2011

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Lo ammetto , questo non e` un gran periodo per me , in questi mesi sono passata dalla frenetica vita madrilena in cui tra un treno e la metropolitana sono riuscita a perdere chili ,tenendo assopita la mia cellulite , a giorni di inattivita` forzata , prima china sui libri e poi incollata al pc ,sperando che qualcuno rispondesse al mio vitale bisogno di lavoro .
Sono passata da proposte di lavoro esaltanti ,prima in una pharmacy in Cornovaglia , poi al lavoro all`universita` e per finire in ordine cronologico , a una proposta made in USA , a frasi del tipo : bisogna avere pazienza , I apologize not funds ecce ecc.
Sono passata dalle mie 8-9 ore filate di sano sonno , alle mie 5 scarse , complice anche il gran caldo . E proprio ieri , alle 4 del mattino , quasi per caso mi sono imbattuta in un blog di una ragazza malata di cancro .Il blog si chiama "Ho il cancro.Il blog di una malata coccolata,viziata amata e coccolata".
Ammetto di essermi commossa nel leggerlo e di sentirmi piuttosto stupida .Banale dire che non dovremmo lamentarci per le schiocchezze quotidiane e bla bla bla .
Banale sarebbe pure dire che la vita e` imprevedibile e crudele , soprattutto se hai 33 anni e di colpo ti ritrovi con una sentenza di morte sulla tua testa....
Prima pero` di continuare con la vera banalita` che e` il mio scrivere ,voglio riportare la storia di due ostriche che ho letto proprio sul blog di Anna Lisa ...staccato , mi raccomando ! A voi lascio le conclusioni di questo post,troppo arduo per me , riflettere su temi come la vita e la morte e su come la malattia possa diventare "esperienza "di qualcosa a noi sconosciuto e ignoto.
Disse un'ostrica ad una vicina: "ho veramente un grande dolore dentro di me. È qualcosa di pesante e di tondo e sono stremata". Rispose l'altra con borioso compiacimento: "sia lode ai cieli e al mare, io non ho dolori in me. Sto bene e sono sana sia dentro sia fuori".
Passava in quel momento un granchio e udì le due ostriche e disse a quella che stava bene ed era sana sia dentro sia fuori: "si, tu stai bene e sei sana; ma il dolore che la tua vicina porta dentro di sé è una perla di straordinaria bellezza". È la grazia più grande per l'ostrica. Quando le entra dentro un granello di sabbia, una pietruzza che la ferisce, non si mette a piangere, non strepita, non si dispera. Giorno dopo giorno trasforma il suo dolore in una perla: un capolavoro della natura.

1 comment:

Elisen said...

mizzica...nn ho parole